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Traffico internazionale di droga, colpo ai clan di Secondigliano

Sette arresti nell'ambito di un'inchiesta partita da un sequestro di eroina proveniente dalla Turchia. L'organizzazione importava stupefacenti, per le piazze di spaccio di Napoli e Roma, anche da Spagna, Olanda e Venezuela

Traffico internazionale di sostanze stupefacenti: questa l'accusa per sette persone arrestate oggi, su richiesta dalla Dda di Roma, nell'ambito di un'inchiesta partita da un sequestro di 43 kg di eroina effettuato dalla polizia turca nell'agosto del 2012.

L'importazione della droga era gestita, secondo gli inquirenti, dai clan di Secondigliano particolarmente attivo anche a Roma e nel basso Lazio. Tra loro anche parenti di un collaboratore di giustizia (ex Di Lauro, poi Scissionisti), arrestato nel Natale 2012 e ora collaboratore di giustizia.

L'organizzazione usava differenti rotte per l'ingresso in Italia della droga. Questa proveniva da Turchia, Spagna, Olanda e Venezuela, attraverso solide alleanze con reti locali di narcotrafficanti. Viaggiava soprattutto attraverso auto "preparate" con doppiofondo da carrozzieri della provincia di Lecce. Il punto di arrivo "al dettaglio" degli stupefacenti erano Roma, Napoli (soprattutto Scampia), e l'agro pontino tra Terracina e Fondi.

Nel caso che ha dato inizio alle indagini, in Turchia, la droga era occultata nell'auto di un romano. Quanto sequestrato, in quell'occasione, valeva circa 2 milioni di euro.

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