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Racket nel cantiere: “Non potete lavorare”. In manette due estorsori del clan

I carabinieri a Secondigliano hanno arrestato un 30enne ed un 21enne che estorcevano denaro per conto dei Cesarano

Operazione antiracket, a Secondigliano, ad opera dei carabinieri. I militari, intervenuti tra viale delle Galassie e piazza Giovanni XXIII, hanno arrestato in flagranza – per estorsione in concorso aggravata da finalità mafiose – un 30enne ed un 21enne.

Entrambi, già noti alle forze dell'ordine, sono ritenuti vicini al clan dei Cesarano. Per due volte entrambi avevano cercato di parlare con un imprenditore edile attraverso degli emissari. La prima volta lasciando un messaggio agli operai (“dovete andate a parlare…già sapete con chi…”, la seconda volta, addirittura mandando a casa le persone al lavoro: “Non vi siete messi in regola, non potete lavorare”.

Un bar di piazza Giovanni XXIII era stato indicato come luogo dell’appuntamento per risolvere la questione. Lì però i militari hanno documentato il pagamento del pizzo utile ad evitare ulteriori problemi. A quel punto i due sono stati fermati con addosso mille euro: sono stati condotti in carcere, a Secondigliano.

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