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Diodato del Pdl in sciopero fame e sete contro la Gesac

Pietro Diodato del Pdl ha iniziato lo sciopero della fame e della sete incatenandosi all'aeroporto di Capodichino. Diodato protesta contro i vertici della società Gesac

L'aeroporto di Capodichino continua a essere il triste teatro delle proteste per il lavoro, per il precariato e la cassa integrazione. Dopo gli spasmi della vicenda Cai-Alitalia, i blocchi dei check-in  e le proteste di tutte quelle persone che rischiano di perdere il lavoro, oggi il malcontento è espresso da una singola persona che, non rischia di perdere il posto, ma sostiene chi lo sta rischiando o l'ha perso.

Così è iniziata la contestazione di Pietro Diodato, vicepresidente del PdL al Consiglio Regionale della Campania, che ha annunciato la sua protesta nei confronti dei vertici della società Gesac, "incatenandosi all'interno dell'aeroporto di Capodichino avviando lo sciopero della fame e della sete", ha dichiarato Diodato spiegando i motivi del suo gesto in difesa di famiglie di lavoratori in difficoltà. 

Lamenta l'assenza nella vicenda da parte delle amministrazioni: "Ciò avviene nel silenzio più totale delle amministrazioni locali, che hanno erogato centinaia di milioni di euro della collettività per investimenti per un aeroporto che deve essere chiuso".

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